CAPITOLO 03 - Okorei - Microbirrificio Artigianale

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Capitolo 3 - Assalto alla banca!


La novità era dunque che per la prima volta nella loro vita sapevano cosa fare e, incredibile a dirsi, lo stavano facendo. Immanuel toccredivetù aveva però il maledetto vizio di mettere anche i progetti più aeriformi in forma scritta. Nero su bianco venne fuori dai suoi calcoli quel che tutti sapevano e che criminalmente tacevano. "Guagliù qua non ci sta un eurodollaro!" Come aquile reali impallinate dal predone più indegno e scafato, uno ad uno i mallardoni si schiantarono al suolo con i loro grotteschi sogni di gloria. Quegli sragionamenti mostravano di colpo il loro ghigno assassino. Frank pandoro si rivide cacciato sotto la pressa da cui proveniva, Albert si immaginò penzolante ad una corda posta al centro della piazza di Marigliano city, mentre Lukhet scoppiò in un pianto a dirotto incapace come si sentiva di tornare alla sua vita di assaggiatore di whisky prodotto con mele ammuffite e zucchero di carrube. Quello che più rodeva ai quattro era però la faccia sorridente di Andrew sciupatiello che da quando aveva cominciato la sua dieta, appariva a tutti più leggero, solo nei ragionamenti. "Allora che sono questi musi lunghi!" disse Andrew per rendersi definitivamente odioso. Immanuel stava per cacciargli una pallottola nello stomaco ormai ridotto ad un deserto del fottuto Colorado, quando Andrew, sempre con il suo beffardo sorriso cucito sotto la folta barba disse: "tranquilli giofani, ho un piano!" Albert che pur di non lasciarsi appendere in piazza si sarebbe appeso a qualsiasi altro tipo di supporto, disinnescò il braccio armato di Immanuel e disse "sentiamo allora, cosa ti rende così felice a dispetto della fame che funesta il tuo presente?" I quattro si guardavano Albert pativa i sintomi tipici dello schizofrenico. Parlava come un poeta sotto l’effetto di un potente allucinogeno. Andrew allora, si affrettò a tirar fuori dal suo zaino nero, una cartina del centro direzionale, un luogo alla periferia di tutto, in cui si stava insediando la città del futuro ed i suoi uffici fatti di porte scorrevoli ed impiegati.  "Vuoi metterti a vendere immobili adesso? Mi vuoi dire che ti salta in mente? Con la crisi che c’è non venderemo uno solo di questi monumenti, che poi chi dovrebbe comprarli sti monumenti, pensi forse che se ci fosse stato da guadagnare con questa roba, l’avrebbero ceduta a te così semplicemente… ma come fai a non capire che deve esserci un complotto dietro tutto questo!… accussì c’accapputtammo!!!" Non fu semplice arginare la furia logorroica di Lukhet machinetta, ma Andrew non era tipo da farsi scoraggiare tanto facilmente. Così un attimo prima di tirare definitivamente le cuoia disse nella generale incredulità: "Assalteremo la banca!". Quindi aggiunse con una perentorietà che non ammetteva repliche "Sfonderemo la resistenza di Banca Epica e chi si tira indietro è 'nu puzzasciato!"

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